Isolamento sismico
Dal volume isolamento sismico: Hoepli 2018
Le costruzioni antisismiche che realizziamo sono solide e rassicuranti: esse salvaguardano la struttura in caso di sisma medio.
Quando pero` il sisma e` intenso, le nostre strutture non sono in grado di salvaguardare in modo adeguato il contenuto, le parti non portanti, e se si ‘‘ostinano’’ a non plasticizzarsi non riescono a salvare nemmeno se stesse.
L’unico modo per realizzare una costruzione antisismica che copra struttura, parti non
strutturali e contenuto e` isolarla sismicamente dal sottofondo.
Come spiegare la necessita` di inserire dissipatori tra suolo e struttura?
Un’analogia sciocca ma efficace basata su un mezzo che urta contro un ostacolo puo`
servire a chiarire le idee.
Contenitore rigido: se possedessi una vecchia e robusta auto anni ’50 e mi piantassi contro un muro, dall’esterno si osserverebbe che l’auto ha subito pochissimi danni; tuttavia guidatore, occupanti e cose trasportate si sarebbero sfracellati contro l’abitacolo. Se il contenitore fosse rigido l’energia dell’urto sarebbe trasferita integralmente agli occupanti.
Morale: guidatore morto, macchina indenne.
Figura a Contenitore rigido: energia scaricata all’occupante.
Contenitore deformabile: se di contro possedessi una moderna automobile e mi piantassi contro un muro, sarei sollevato nell’uscire indenne dall’urto; tuttavia la salvezza sarebbe costata
l’accartocciamento dell’auto, tutta distorta per incassare l’energia dell’urto. L’energia
viene trasformata in energia meccanica di plasticizzazione multipla e dissipata in calore.
Morale: guidatore salvo, macchina distrutta.
Contenitore isolato: come salvare, dunque, capra e cavoli, ovvero occupanti e contenitore?
Un esempio e` dato da un locomotore, che davanti e` dotato di due pistoni con ammortizzatore.
Se fossi a bordo di un locomotore e mi piantassi contro un muro, i pistoni frontali
permetterebbero di incassare una grande quantita` di energia; solo una piccola parte di energia
sarebbe trasmessa al mezzo e agli occupanti; inoltre il tempo tra veicolo in velocita` e
veicolo fermo sarebbe opportunamente prolungato e gli effetti dell’urto, inversamente proporzionali
a tale lasso di tempo, sarebbero fortemente ridotti.
Morale: guidatore e mezzo salvi.